Lavoro per Terni e per il rilancio delle imprese del territorio che devono riscoprirsi e reinventarsi per mantenere la loro posizione e recuperare il ritardo accumulato. In questo scenario il polo chimico ternano deve giocare un ruolo di protagonista nel percorso di transizione ecologica, diventando un modello di sviluppo virtuoso capace di rilanciare il nostro territorio e di trasformare Terni nella città dell’industria verde, in cui l’asset industriale si sposi con il rispetto dell’ambiente e con il mondo delle filiere di bioeconomia circolare.

Terni deve immediatamente cogliere l’occasione di trasformare la sua identità ed immagine da città inquinata a prima città sostenibile. Deve farlo puntando sulle sue specialità: il siderurgico e il chimico. Quest’ultimo rappresenta da sempre un comparto di fondamentale importanza per l’economia locale, regionale e nazionale. La mia mozione appena approvata in Consiglio Regionale promuove l’avvio di progetti di valorizzazione sostenibile degli scarti della filiera agricola all’interno del Polo chimico di Terni-Narni, volendo ricercare una riconversione green delle imprese del comparto che sappia produrre vantaggi come il riutilizzo degli scarti con riduzione dei rifiuti prodotti, lo sviluppo di nuove filiere produttive con tecnologie verdi e all’avanguardia, la valorizzazione delle professionalità, l’incremento della competitività del tessuto produttivo agricolo sia umbro che nazionale, l’integrazione tra i settori chimico, agricolo, industriale e della gestione dei rifiuti per creare una filiera di prodotti bio con materiali dalle caratteristiche ad alto valore aggiunto e sostenibili.

Sulla mozione è intervenuto l’Assessore allo Sviluppo Economico Michele Fioroni, esprimendo il suo plauso e ribadendo che la progettualità del polo chimico di Terni è centrale nel Pnrr e nel quadro della nuova programmazione economica.

Come ha detto l’Assessore, il progetto di Sustainable Valley valorizza gli scarti agricoli e attiva un nuovo sistema di agricoltura che potrebbe coinvolgere l’intero comparto umbro. Il modello può essere applicato non solo alle bio-plastiche ma anche a filiere legate alla bio-edilizia. A partire da qui, possiamo sviluppare una nuova economia umbra basata su integrazione delle filiere e circolarità, che rappresenti un’avanguardia della green economy.

“Con l’approvazione di questa mozione, abbiamo fatto un primo importante e spero, irreversibile, passo. Questo però è solo l’inizio, tiriamoci su le maniche e mettiamoci al lavoro per dare concretezza a questa trasformazione e costruire per Terni una nuova identità che la elevi a traino e modello nazionale dell’economia verde.

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